martedì 30 aprile 2013

Vango: una vicenda mozzafiato

Vango, di Timothée de Fombelle, uscito per i tipi di San Paolo, in due volumi, è uno dei libri meglio scritti degli ultimi anni. L'autore, che ha già conosciuto il successo con la saga di Tobia, sempre per San Paolo, ha inscenato una storia architettata in modo magistrale. La vicenda riguarda Vango (il nome completo è insolito, Evangelisto, di matrice russa), un ragazzo dalle misteriose origini che si trova nel bel mezzo, suo malgrado, di un omicidio non compiuto da lui, inseguito dalla polizia di mezza Europa, preso di mira dai sicari di un temibile trafficante d'armi e perseguitato dai servizi segreti  di una nazione che lo vuole morto a tutti i costi. L'unica soluzione possibile è la fuga, mentre le storie parallele si svolgono, si intrecciano e si dividono in una bagarre di colpi di scena che dura senza cali di tensione fino alla conclusione della vicenda, inaspettata, collocata proprio nelle ultimissime pagine.
Una scrittura senza pause, travolgente, effettuata con una raffinatissima tecnica di sospensione e un grande desiderio di sorprendere, sempre e comunque.
Il tema del perseguitato in fuga ritorna dunque nella seconda opera di de Fombelle, con una marcatura diversa rispetto a Tobia: il contesto è reale, storico - siamo nei primi tre decenni del Novecento, l'Europa è dilaniata dalle tensioni - e i protagonisti rischiano di venire stritolati, sia pur per ragioni di tipo personale, dai terribili eventi di quegli anni.
Eppure, una via d'uscita c'è, e anche quando una soluzione sembra impossibile - fino alla fine infatti ci si chiede come un intreccio così complesso possa risolversi - improvvisamente un varco si apre e tutto diventa chiaro, logico e lineare. Un libro da leggere.

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