sabato 22 novembre 2014

Wonderful face

Molto enfaticamente americano, questo grazioso libro intitolato Wonder, è scritto (sotto pseudonimo) da J.R. Palacio e pubblicato da Giunti. Il romanzo è costruito con la frammentazione dei diversi punti di vista usando una tecnica narrativa già sperimentata con successo da molti autori (es. Buyea con "Il maestro nuovo"). Si può paragonare a una specie di canto corale che sviluppa la narrazione secondo una linea melodica che i vari protagonisti della vicenda si passano di mano per spiegare le proprie motivazioni interiori e per giustificare i propri comportamenti non sempre corretti e volontariamente perseguiti.
La storia riguarda il difficile inserimento di un ragazzo, August, nel difficile universo della scuola media.  Naturalmente le cose non sono così semplici, perché August è un ragazzo particolare: ha una terribile deformità di origine genetica che gli sfigura il volto e lo rende un "mostro" agli occhi dei coetanei.  La rappresentazione di un mondo preadolescente tutto teso a contemplarsi narcisisticamente allo specchio e a scrutare gli altri per scoprire in loro presunti difetti, è vivida e plastica: i ragazzi che circondano August non sono veramente in grado di controllare la loro reazione di rifiuto nei suoi confronti e il protagonista sembra a un certo punto rassegnarsi a essere guardato e messo alla berlina come un essere anormale spaventoso e pericoloso. Ma qualcosa comincia a incrinarsi in questo fronte di rifiuto, quando un ragazzina decide di rompere l'omertà del gruppo dei coetanei e inizia a frequentarlo. A poco a poco il fronte si sgretola e la vicenda corre verso un finale inaspettato e commovente che, forse, è la parte meno convincente del libro anche se sicuramente la più appagante. Chissà se in una situazione reale la forza dell'intelligenza e dell'empatia riesce ad avere la meglio sui pregiudizi di solito così radicati nei confronti di tutti quelli considerati 'anormali' dalla pressione di conformità di un gruppo adolescente?

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