Il buco nel muro è un testo da poco uscito per i tipi di Effatà Editrice.
 Noto in tutto il mondo, arriva finalmente in Italia, pressoché ignorato
 da tutte le grandi case editrici 'che contano'. Per fortuna c'è ancora 
qualcuno attento alle novità e a ciò che 'bolle in pentola'. Il libro 
racconta gli esperimenti di apprendimento 'minimamente invasivo' 
effettuati dall'organizzazione di Sugata Mitra
 (l'autore) nei luoghi più poveri dell'India. I risultati sono stati 
sorprendenti: in brevissimo tempo i bambini, digiuni di informatica e 
addirittura, in molti casi, analfabeti, hanno imparato ad usare il 
computer con estrema facilità. 
Il metodo dell'apprendimento minimamente invasivo
 si basa infatti sulla collaborazione tra i ragazzi che apprendono e 
insegnano allo stesso tempo, ed è diventato un caso didattico che mette 
in discussione l'organizzazione complessiva dell'apprendimento 'formale'
 praticato nelle scuole di tutto il mondo. La prospettiva è 
interessante: quale nuovo ruolo si profila per un insegnante, se è 
dimostrato che i moderni mezzi di trasferimento dei contenuti possono 
avviare processi di apprendimento di tipo autonomo con risultati del 
tutto apprezzabili?
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